Tutti i telefoni con la stessa entrata del caricabatterie: utopia o realtà?

Gli anni passano, ma le cose sembrano non cambiare mai: sarà possibile in futuro avere la stessa entrata del caricabatterie uguale per tutti i nostri dispositivi? La risposta potrebbe sorprendervi.

Immaginatevi tutti i telefoni, computer, aspirapolveri, hard disk, tutti con lo stesso metodo di ricarica. Per molti sarebbe un’utopia, ma nella realtà dei fatti in breve tempo ci accorgeremmo che questa situazione non porta alcun vantaggio e anzi, causerebbe molti problemi. Vediamo il perché.

Storia dei caricatori

Se guardiamo alla storia dei caricatori negli ultimi anni, ci accorgiamo che essi si sono evoluti praticamente in parallelo con i dispositivi che ricaricano, i quali necessitano sempre più potenza in termini amperici e di batteria. Se è vero, infatti, che le funzionalità dei dispositivi elettronici si sono moltiplicate a livello esponenziale e anche vero che l’energia utilizzata per sfruttare queste funzioni è aumentata vertiginosamente. E poi c’è la fretta: in un mondo sempre più frenetico, dove possiamo avere tutto a portata di un click non solo abbiamo iniziato ad esigere più forza computazionale, ma più in fretta. Questo per il nostro argomento sui caricabatterie ha avuto un’implicazione fondamentale: si sono sviluppati carica batterie 30 volte più potenti rispetto ad anni fa, che permettono di ricaricare il proprio dispositivo in meno di 45 minuti in certi casi.

Ora, la domanda che dobbiamo farci è: sarà possibile che tra qualche anno ogni accessorio telefonico / smartphone abbia la stessa entrata per la ricarica? Rispondiamo subito: sarebbe bello, ma no. No perché che lo vogliamo o no ogni dispositivo ha bisogno di una particolare potenza di Watt per essere caricato.

Facciamo un esempio che possono capire tutti: quando è stato lanciato l’Iphone, i suoi modelli supportavano un caricatore a cui era dedicato un ingresso largo e profondo su tutto il lato basso più corto del dispositivo. Stiamo parlando del famoso caricatore “Connettore Dock”. È rimasto per anni sia su iphone che i primi modelli di Ipad per poi essere sostituito dal più piccolo e pratico ingresso lightning, di cui Apple ha il brevetto. È cambiata la potenza della batteria, di calcolo e il numero di funzionalità di Iphone ed è giusto che il caricatore si sia evoluto. In molti ipotizzano che dall’Iphone 14 /15 l’ingresso possa diventare USB-C per supportare una ricarica ancora più rapida, ma solo il tempo lo dirà.

Se ciò avvenisse, sarebbe un successo per gli amanti dei caricatori tutti uguali, ma anche qui, a parte la facilità di ricarica e connessione non ci sarebbe troppo da festeggiare.

Le porte dei caricatori sono spesso scelte per questioni di sicurezza e velocità di trasmissione dati.

Con una porta USB-C che funge sia da caricatore che da transfer per i dati, chi ci rimette e la sicurezza se le patch del dispositivo non sono propriamente aggiornate. Questo è uno dei motivi per cui in questo senso Apple è una cassaforte per tutte le informazioni personali che ci riguardano. Con il connettore lightning possiamo passare file e informazioni, ma è tutto più macchinoso e difficile.

Dall’altra parte, i dispositivi dotati di USB-C permettono una ricarica più rapida universalmente riconosciuta e stanno emergendo come importante competitor.

Quale sarà il futuro?

Meglio USB-C? Meglio Lightning? Meglio Micro USB-B? Quale sarà il futuro?

Facile facile, nessuno di questi. E no, non è una quarta opzione di entrata per il caricatore.

In futuro è probabile che le porte di ricarica non esisteranno più. Tutto sostituito dalla ricarica wireless. Ciò porterebbe dei vantaggi enormi: pensate per esempio all’impermeabilità completa dei cellulari. Già in molti hanno tolto il foro per l’uscita Mp3, nei prossimi anni è probabile che scomparirà anche quello di entrata. Sembra assurdo ma non lo è. In molti dispositivi sostengono già la ricarica wireless e le loro batterie sono abbastanza “intelligenti” da capire quanta potenza ognuna di loro necessiti. Si tratta solamente di implementare negli anni a venire dei sistemi per garantire comodità e posti dove rendere possibile questa ricarica. Alcuni hanno già ipotizzato mobili caricatori, panchine al parco in cui si carica il telefono, postazioni di ricarica wireless nelle automobili; insomma chi più ne ha più ne metta.

Oltre all’impermeabilità e al fatto di non avere più alcun tipo di filo in giro per la propria stanza e per la propria vita, si pensi alla questione sicurezza: nessuno potrà più accedere fisicamente ai dispositivi ed occorrerà per i malintenzionati per forza cercare di irrompere nei dispostivi da Cloud o internet, ma il processo è molto più arduo. Se ora con un malware si può arrivare addirittura a clonare un dispositivo, ciò diventerà quasi impossibile con un sistema fisicamente ermetico.

Solo il tempo dirà cosa la tecnologia ha in serbo per noi e soprattutto quali saranno le direttive dei colossi tecnologici che di fatto dettano queste regole di caricamento dei dispostivi. Una cosa è certa, avere con sé qualche adattatore in borsa o in zaino, per ora sicuramente non fa male!

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