La diffusione delle dark kitchen

Tutti sanno che siamo nell’era del progresso! Tutto quello che conoscevamo da bambini si è evoluto con una rapidità mai vista prima d’ora. Ad oggi questo processo di cambiamento non si è minimamente fermato anzi, ogni settore è spinto da queste forze ad evolversi continuamente in modo da migliorarsi e seguire quelli che sono i trend e i bisogni di una società che sta continuamente mutando. Uno di questi settori è sicuramente quello della ristorazione.

I bisogni della società cambiano sempre più rapidamente e le industrie cercano di adattarsi a rispondere a questo continuo cambio di domanda offrendo i prodotti migliori possibili. Per esempio, negli ultimi anni i ritmi di vita sono incredibilmente aumentati, sempre più spesso capita infatti di essere in ritardo per qualcosa o avere una marea di cose da fare e non avere il tempo nemmeno per fermarsi e cucinarsi un pasto caldo. Proprio per rispondere a queste esigenze qualche anno fa è nato il servizio di food delivery ossia la possibilità di farsi arrivare a domicilio un pasto scelto online. Questo servizio, che all’inizio era molto criticato da chi pensava “ma perché non andare al ristorante al posto di farsi arrivare a casa il cibo?”, oggi genera un giro d’affari su scala globale pari a 35 miliardi di dollari ed è in continua crescita!

Oltre al sopracitato servizio, nel 2017 è sbarcata in Italia, più precisamente a Milano, una nuova forma di cucina la così detta Dark Kitchen.

In questo articolo andremo a spiegare cosa si intende con dark kitchen e come funziona questo nuovo modo di fare cucina.

Cosa sono le dark kitchen?

Per capire cosa sono le dark kitchen direi di partire subito con una specie di definizione: le dark kitchen sono delle vere e proprie cucine che non si trovano all’interno di un ristorante ma anzi sono indipendenti. In altre parole, vi è solo ed esclusivamente una cucina con degli chef che preparano dei cibi che vengono consegnati a domicilio tramite alcuni corrieri. La particolarità di questa nuova frontiera è che non c’è un ristorante nel vecchio senso del termine, ma ci sarà solo una cucina. Per capire bene bisognerà uscire dallo schema mentale tale per cui un ristorante è un luogo con i tavoli dove ci si può sedere, ben arredato e con i camerieri che ci portano i piatti, ma ora, con le dark kitchen basta una cucina per far arrivare il “ristorante” direttamente a casa vostra!

Come vi starete chiedendo, alla base di questa novità c’è sicuramente un insieme di vantaggi che permettono a chiunque voglia abbracciare questo tipo di business dei vantaggi significativi che ora andremo a spiegare brevemente.

Il primo vantaggio molto importante è legato al risparmio economico: in particolare con le dark kitchen non bisognerà più pagare i camerieri in quanto non ci saranno tavoli da servire. In aggiunta, anche i canoni di locazione per i locali ed il costo degli arredi e bollette sarà nullo in quanto fisicamente inesistenti.

Un altro grande vantaggio è che l’offerta ristorativa è facilmente modificabile in modo da minimizzare il rischio d’impresa.

Come funzionano le dark kitchen?

Capire come funzionano è molto semplice, infatti, basta proprio immaginarsi un ristorante senza tavoli, oppure una pizzeria di quelle che fanno solo cibo a domicilio. Nelle dark kitchen generalmente ci sono solamente uno o più chef che cucinano e continuano a preparare le pietanze che gli vengono ordinate. Il cliente, utilizzando il proprio smartphone o magari un computer, potrà ordinare il cibo che più preferisce scegliendo a qualche cucina far arrivare l’ordine. Esattamente come quando si chiama una pizzeria per avere una consegna a domicilio, solo che il processo è completamente online (ma non sempre).

L’ordine viene ricevuto dalla dark kitchen che è in grado di garantire la consegna del piatto pronto entro le tempistiche stabilite dalla piattaforma di delivery che, saranno una sorta di contratto con il cliente finale. Per ottimizzare i tempi anche dei raider, c’è un algoritmo che calcola in quanto tempo il cibo deve essere pronto per permettere al raider di arrivare a destinazione in tempo.

Attualmente queste dark kitchen non hanno una piattaforma propria, ma si appoggiano per motivi economici, di praticità e perché possono contare una base di utenti maggiore, su applicazioni digitali legate agli aggregatori per il food delivery come ad esempio Deliveroo, Just Eat, Foodora e anche Uber Eats.

Visto che, come scrivevo all’inizio, siamo un periodo storico di grandi e frequenti cambiamenti le dark kitchen non potevano passare immuni da questo processo ed infatti non lo hanno fatto!

Molte cucine hanno deciso di cambiare la propria strutta interna senza cambiare il servizio che offrono e, quelle più famose, vengono chiamate Cloud kitchen e ghost kitchen.

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