Alcuni studi rivelano che a livello globale dal 1960 ad oggi il consumo di carne pro capite è continuamente aumentato anche se con percentuali diverse tra i paesi. Per limitare questo trend, e per ridurre anche l’impatto della carne sull’ambiente e sulla salute, gli scienziati e i nutrizionisti hanno iniziato a mettere in guardia la popolazione sui danni che possono subire mangiando così tanta carne. Come conseguenza i consumatori hanno iniziato a modificare le proprie abitudini alimentari. Infatti, negli ultimi anni, il mercato degli alimenti vegetali è andato incontro ad una notevole espansione tanto da sembrar destinato a sostituire quello di origine animale. Al momento, la carne sintetica si presenta come una valida e positiva alternativa a quella animale anche se la sua produzione è ancora alle prime fasi. Infatti, l’unico posto dove è stata approvata la sua commercializzazione è un club esclusivo di Singapore. Per provare ad immaginare il futuro di questo nuovo mercato di carni sintetiche bisognerebbe rispondere alla domanda: Come verranno accolti questi nuovi prodotti? Ovviamente al momento la produzione e lo studio di queste carni è ancora in fase embrionale perciò è tutt’ora un’incognita, ma possiamo ipotizzare che si dovranno superare numerose barriere culturali, etiche e religiose prima di far decollare questo mercato a livello globale. Ma che cos’è la carne sintetica? La carne sintetica è un prodotto creato in laboratorio partendo da cellule staminali animali che vengono moltiplicate e poi unite ad altri componenti fino alla creazione del prodotto. Gli obbiettivi che gli scienziati si sono posti sono quelli di cercare di rendere questa nuova carne quanto più simile a quella animale, sia per quanto riguarda la consistenza che i valori nutrizionali.
La carne sintetica è davvero ad emissioni zero?
Attualmente, una delle sfide più importanti e difficili che il mercato alimentare sta cercando di superare, è quella legata alla produzione intensiva di carne. Tutti conoscono l’esistenza di possibili implicazioni sulla salute umana derivanti da questa tecnica ma, al tempo stesso, in molti ignorano altre tematiche a lei correlate come la sostenibilità e l’impatto ambientale che essa provoca. Stando a quanto riportato da alcuni studi condotti sul territorio italiano, gli allevamenti intensivi e l’agricoltura stanno consumando una volta e mezza le risorse naturali dei terreni agricoli italiani. Un caso emblematico è la Lombardia dove i soli allevamenti consumano il 140% delle risorse agricole presenti sul territorio. Tutto questo sfruttamento sta avendo ripercussioni enormi sia sul cambiamento climatico, sia sull’inquinamento delle acque sia sui territori stessi. In aggiunta a questi l’allevamento intensivo e il suo sfruttamento dei terreni sta anche portando a squilibri economici, problemi etici relativi al benessere degli animali e perdita di biodiversità. Di fronte a questa realtà e a queste conseguenze drammatiche che l’allevamento intensivo sta provocando, i sostenitori vedono nella carne sinestetica una soluzione del futuro per il suo minor impatto ambientale. Non ci sono ancora studi certi su quanto la produzione di carne sintetica possa inquinare l’atmosfera perché lo studio è ancora in fase iniziale, ma si stima che sia molto inferiore a quella degli allevamenti intensivi.
Vantaggi e svantaggi
Partendo dai vantaggi della produzione di carne sintetica, troviamo in primo luogo l’idea di una carne più rispettosa dell’ambiente e più salutare. Infatti, la composizione nutrizionale della carne sintetica è adatta a prevenire l’impatto negativo della carne rossa sulla salute umana. Un altro vantaggio sostanziale legato alla produzione della carne sintetica è senza dubbio il benessere animale. Gli animali infatti, con l’allevamento intensivo, sono costretti a vivere in condizioni molto precarie, mentre con queste nuove scoperte scientifiche per le quali basterebbe un piccolo prelievo per realizzare una bistecca sintetica, la loro salute migliorerebbe esponenzialmente. Infine ci sarebbe da tenere in considerazione anche un minore impatto ambientale in termini di emissioni di gas, sfruttamento dell’acqua e anche del suolo. Allo stesso tempo però, come tutte le cose anche la carne sintetica ha dei lati negativi che vanno analizzati. Oltre alla questione puramente ambientale, ci sono altri punti controversi nella produzione e nel possibile consumo di cane creata in laboratorio alcuni dei quali sono legati al costo di produzione e di commercializzazione e ai suoi valori nutrizionali. La carne sintetica risulta ancora molto costosa ma per darvi un ordine di grandezza vi portiamo un esempio molto esplicativo. L’hamburger sintetico sviluppato nel 2013 presso l’Università di Maastricht aveva un prezzo di $ 280,40 ossia di $ 2.470.000 / kg. Si stima che il prezzo finale di un hamburger prodotto su larga scala potrebbe essere il doppio di quello della carne di pollo. Per quanto riguarda i valori nutrizionali, al momento ci sono ancora molti dubbi e perplessità che carne sintetica e carne animale possano equivalersi, sia perché non ci sono ancora notizie certe sulle caratteristiche di queste nuove tipologie di alimenti, sia perché si pensa che alcune vitamine presenti nella carne animale siano molto difficili da riprodurre in laboratorio come ad esempio la vitamina B12. Tuttavia essendo una scienza in divenire, esiste la possibilità di integrare i prodotti finali o di effettuare modifiche genetiche.