Monitoraggio delle gallerie: il futuro è già qui

In un mondo interconnesso e globalizzato come mai prima d’ora, avere dei sistemi di monitoraggio strutturale non è solo importante: è fondamentale. Negli ultimi anni, oltre ai classici sistemi di prevenzione e sicurezza per strade, ponti, frane, dighe o scavi, sono sempre più diffusi i sistemi di monitoraggio gallerie. Gli strumenti utilizzati per questi monitoraggi sempre più precisi, affidabili e all’avanguardia. Si parla di misuratori di giunti, fessurimetri, estensimetri, barrette estensimetriche, inclinometri da parete, tiltmetri, livellometri. Più in generale, questo elenco rappresenta varie unità di acquisizione di dati che forniscono in tempo reale sullo stato delle strutture.

Questi strumenti sono in grado di trasmettere in modo costante e preciso tramite sistemi IOT e satellitare, tutti i dati e numeri utili per gestire la situazione di deterioramento delle gallerie per garantire sempre un alto livello di sicurezza, senza concedere compromessi a livello qualitativo.

Le informazioni mandate e trasmesse da questi strumenti sono di due tipi: bidimensionali o tridimensionali. Le indagini metriche e ispettive degli strumenti servono a capire oltre a misure e situazione di deterioramento, anche lo stato di conservazione della struttura, permettendo di individuare tutti i punti della galleria in cui è necessario intervenire.

Tecnologia e sicurezza, senza compromessi

Con questo approccio innovativo in pratica, è come se le strutture di tunnel comunicassero in tempo reale le proprie condizioni e parametri.

Questi sistemi di controllo e prevenzioni sono sempre più diffusi, specie dopo il crollo improvviso e la conseguente tragedia del ponte Morandi a Genova, nell’agosto 2018.

Le autostrade di gran parte dell’Italia si stanno dotando anche di traduttori di temperatura, di estensimetri, distanziometri e indinometri. Lo scopo è di arrivare tra qualche anno ad avere un quadro completo della situazione di deterioramento dei tratti di strada e delle gallerie di tutta la nostra penisola. I sensori, sempre più diffusi stanno diventando più accessibili a livello di costo e anche sul fronte energetico le batterie utilizzate garantiscono una autonomia fino a 4 anni.

Ma non solo gallerie: questi dispositivi risultano estremamente utili anche per dighe, bacini di contenimento, ponti. Si pensi anche al tema della prevenzione da incidenti: uno di questi strumenti installati nel punto giusto potrebbe permettere di evitare una frana, un’inondazione e permettere quindi un’evacuazione efficace della popolazione prima che si verifichi un disastro. Più banalmente, se si parla di gallerie, si può pensare ad una efficace chiusura al traffico qualora non si rispettino le condizioni di sicurezza minime. Uno dei tratti più famosi e recentemente “ripensati” in Italia è stato il percorso stradale veneto, con collegamenti da Mestre, Venezia, Padova, Treviso, Vicenza e Belluno.

Si sta verificando in questi anni se un sistema così all’avanguardia (e costoso) valga la pena sia implementato in ogni altra regione italiana a che lo necessiti. L’obiettivo è garantire ancora più sicurezza per tutte le megastrutture, edifici civili, industriali e storici/monumentali. Quel che è certo, è che con dispositivi così avanzati come quelli in questione, si parla di sicurezza e tecnologia senza compromessi.

Related Posts